Carissimi Parrocchiani,il Natale è ormai alle porte… le antiche antifone della Novena ci parlano di meraviglia; si sente nell’ aria che si avvicina il giorno più magico e fatato dell’anno, capace ancora di unire le famiglie, che fa sgranare gli occhi dei piccoli e rende gli adulti ancora capaci di stupirsi delle piccole cose, dei piccoli e semplici gesti; nelle scuole e negli asili fervono i preparativi delle feste… e come consuetudine desidero portare il mio semplice augurio natalizio: mi scuso per il ritardo, ma i tanti impegni sia pastorali che sportivi han fatto slittare in avanti tante cose... ma non volevo mancare a questo appuntamento!La crisi sembra non sparire più, anzi sta demolendo le nostre famiglie ele nostre comunità, attanaglia e preoccupa tutti: la mancanza di lavoro e le prospettive future sempre più incerte, le problematiche di reperire persino il cibo e arrivare alla fine del mese, l’aumento dei furti e le tante paure che questi eventi tristi causano… tutto questo e tanti altri fattori non ci fanno avere più sorriso, gioia e speranza ma solo tristezza e sfiducia su tutto e tutti.Allora dobbiamo ritornare alla culla di Betlemme, guidati dalla stella cometa a quel Bambinello che ancora una volta viene a visitarci per stare con noi, che non si dimentica dell’umanità segnata e provata: viene per dirci ancora una volta che è il Dio-con-noi, è la luce che vuole cancellare le tenebre della notte e ridarci l’alba nuova della speranza, un raggio del suo infinito Amore vuole toccare e riattizzare i nostri cuori spenti… il piccolo volto, semplice, bello e sorridente del nostro Dio fatto uomo, avvolto in poveri panni in un’umilissima e povera stalla, attira ancora oggi dopo più di 2000 anni gli occhi di tutto il mondo, carichi di domande, di croci, di attese e ci invita ad accostarci a lui come i pastori in punta di piedi, lasciando che sia Lui, con i gesti, con i piccoli vagiti, con il suo sguardo d’amore, ad avvolgere i nostri cuori e riscaldarli… ci dice ancora una volta che per dare una svolta al mondo, ai rapporti umani non ci vogliono programmi sofisticati o che siano solo gli altri a cambiare… ma ci vuole l’amore: un amore gratuito, un amore che diventa dono per…Ricordiamo: Nessuno è così ricco da non aver niente da ricevere e nessuno è così povero almondo che non possa dare un po’ di amore! Questo possiamo e dobbiamo farlo tutti… solo l’amore cambia il cuore! E tutti noi possiamo con-dividerlo cioè dividerlo a favore e per il bene di tutti. Papa Francesco con la sua capacità di arrivare a parlare a tutti, a toccare i cuori dei giovani come degli anziani ci da, in tutte le occasioni possibili, delle perle di saggezza… parlando alle famiglie dice che: “ci sono tre parole che non devono mai mancare: permesso la delicatezza dell’esserci… , del bussare al cuore delle persone, del proporsi e non dell’imporsi; scusa riconoscere l’errore, avere l’umiltà di battersi il petto… e sapendoci perdonati possiamo ripartire con più slancio; grazie la parola più dolce e desiderata da tutti, che arricchisce sia chi ladona che chi la riceve, fa riconoscere che tutto è un dono da valorizzaree apprezzare, dalle cose più alte come la vita a quelle più semplici e quotidiane!Aiutiamoci tutti in questo Natale, dai piccoli ai grandi, a saper dire grazie, scusa e permesso… come ha fatto Gesù venendo nel mondo… Lui che “non si stanca mai di noi” come dice un canto natalizio, di venire tra la sua gente! Sì, ora in questo tempo, viene incontro a noi, non per condannare ma per salvare, accanto ad ogni uomo senza distinzione di razza o colore… e ci invita a fare altrettanto Dio non divide il mondo in buoni e cattivi, ma in chi ama, o cerca di amare, o almeno si lascia amare, e chi no…quindi come i bambini anche noi corriamogli incontro sapendo che a casa sua c’è sempre posto! Lasciamoci avvolgere e coccolare dalla sua tenerezza per avvolgere a nostra volta i nostri fratelli e sorelle che ci fa incrociare nella vita! Non stanchiamoci mai di ascoltare la sua Parola, labella notizia, e di accostarci al pane della vita e come ci dice il Papa Francesco nella prime righe della sua prima esortazione apostolica Evangelii Gaudium: con Gesù Cristo nasce e rinasce la gioia…Vogliamo rendere significativo e gioioso questo Natale, abbellire il nostro albero con gesti, parole e segni che nascono dal cuore e affollareil presepio con persone che sono in ricerca e vogliono vedere Gesù: come parrocchie della valle quest’anno vogliamo contribuire a dare un sorriso ai bambini di un asilo della Sardegna, ad Olbia, segnato dall’alluvione; l’anno scorso ci siamo mossi per sostenere un altro asilo,in Emilia… sono piccole gocce, ma importanti che allargano il cuore!Prendendo le prime parole dalla canzone di Jovanotti , come i pastori viauguro di “andare senza paura” alla grotta di Betlemme a vedere il più grande spettacolo per tutta l’umanità e ritornate nelle vostre case, tra la gente e portate questa luce di pace e di amore!Auguri di un Santo Natale che sia ricco di veri sorrisi e incontri che riscaldano il cuore!il vostro Parroco Don Daniele Lagh
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